TWO STAGES COMPETITION FOT THE REDESIGN OF VIA MORANDI_2nd prize
urban renewal | parkway | redesign | infrastructure | bike lane | skate park | landscape
Reggio Emilia
2005
with Luca Baroni agronomist (consultant), Francesca Toppazzini e Monica Martini (collaborators)
Il progetto prevede la trasformazione dell’ambito oggetto del concorso in un grande parco che avvolge l’infrastruttura viaria esistente. La strada, immersa in un nuovo paesaggio naturale che manda in secondo piano gli ambiti edificati, assume il carattere di una vera e propria parkway. L’intervento si concentra nel disegno dello spazio attorno alla strada, riorganizza la percorribilità ciclo-pedonale e pone in continuità aree attualmente separate dalle infrastrutture.
Il parco, pensato come elemento di connessione tra centro storico e quadrante nord della città, è disegnato in modo unitario dalla rotonda d’ingresso all’autostrada sino al Parco dei teatri che dà accesso al centro storico ed è disegnato da tre elementi strutturanti, il parco percorso, la trama verde e le colline artificiali, sistemi morfologici autonomi che si intrecciano nell’area dando forma al disegno unitario.
Il parco percorso è un percorso ciclo-pedonale continuo, che percorre longitudinalmente il parco e che collega le diverse funzioni presenti lungo la strada. Esso attraversa in maniera sinuosa il nuovo paesaggio, quasi fosse il letto di un fiume che nel tempo ha corroso il suolo, ponendo in relazione l’ambito di progetto con la città storica. È un percorso protetto dal traffico della strada che si estende privo di barriere architettoniche ed interruzioni. Il tracciato sinuoso disegna aree con ampiezza e spessore diverso che costituiscono delle zone attrezzate per la sosta e per il gioco. È pavimentato con una resina che consente lo svolgimento di diverse attività, colorata di giallo per evidenziarne la natura di spazio ludico artificiale in contrasto con le aree naturali.
La sua sezione è variabile e modellata per consentire non solo la percorrenza a piedi o in bicicletta, ma anche con i pattini e con lo skate board. Non sono presenti elementi di discontinuità quali cordoli, gradini, differenze di quota e gli elementi di arredo quali sedute, fontane, giochi per bambini, non sono elementi “altri” appoggiati al suolo ma sono ricavati modellando la sezione stessa.
La trama verde delinea un paesaggio vegetale che contribuisce in modo determinante alla percezione unitaria del parco. Il parco percorso viene accompagnato da linee di vegetazione riparia, che suggeriscono, per le forme e gli ambienti da cui derivano, senso di movimento.
è composta unicamente da specie arboree ed arbustive autoctone tipiche degli ambienti ripari della pianura Padana, caratterizzate da rapidità di crescita, elevata rusticità ed adattabilità a condizioni pedoclimatiche difficili. Le specie scelte si prestano perfettamente a tecniche di impianto di tipo “forestale”, che presentano numerosi vantaggi sia economici che tecnici. Bassissimo costo della materia prima vegetale, che potrà essere prodotta in zona e quindi già perfettamente adattate a clima e suolo locale (anche su ordinazione diretta, in due-tre anni). Impianto meccanizzabile ed economico. Certa riuscita degli impianti. Realizzazione immediata di grandi coperture verdi, senza quindi dover attendere i lustri delle piante “a pronto effetto”. Grande flessibilità nei tempi di realizzazione, che potranno anche essere suddivisi in lotti, senza che si abbia una perdita di qualità paesaggistica nell’ambito delle singole parti.
Le colline artificiali, modellate per disegnare ambiti più protetti dal rumore, si configurano sostanzialmente come dei rilievi, delle colline artificiali poste tra le strada e le parti edificate.
Le colline artificiali sono disegnate da movimenti di terra più o meno accentuati a seconda delle zone che caratterizzano tutte le aree verdi del parco. La modellazione del terreno definisce ambiti accessibili a quote differenti e collegate al parco percorso, raggiungendo al massimo la quota del cavalcavia. Le differenze di quota, seppur lievi, introdotte dalle colline artificiali nel paesaggio a linee orrizzontale della pianura padana, tracciano un segno leggibile anche a distanza che contribuisce sempre alla percezione unitaria del parco.
La modellazione segue delle linee che generano forme geometriche variamente articolate, ricoperte da un ricco manto erboso di prato polifitico che sfalciato in maniera discontinua crea un paesaggio mutevole.