TWO STAGES COMPETITION FOR THE REGENERATION OF LIGNANO PINETA SEAFRONT_First prize
urban renewal | seafront | urbanism | landscape | master plan | sustainability | sustainable urban drainage systems | sponge city
Lignano Pineta (Udine)
2023
with arch. Paolo Piccinin, arch. Carlotta Ridolfo, landscape designer Camilla Zanarotti
collaborator: arch. Giulia Vaccari
Visione urbana
Nel piano urbano di Marcello d’Olivo l’urbanizzazione e la viabilità, organizzati secondo la caratteristica forma a chiocciola, formano un sistema insediativo immerso nella pineta; il lungomare ha un andamento sinuoso con un percorso lento e naturale, in accordo con l’insediamento e con lo sbocco al mare del treno. Gli interventi che si sono susseguiti hanno alterato il rapporto con il mare e rettificato il lungomare, ma la forza insediativa della forma a chiocciola si è mantenuta. Se è impossibile riprendere il progetto originario nelle forme, è possibile farlo nei principi.
Il progetto nasce così da un'immagine alla grande scala della Lignano Pineta futura, in cui sistema della mobilità, sosta, accessibilità e programma si integrano in un’immagine architettonica e paesaggistica, che si coniuga con le soluzioni tecniche. Il lungomare, la sua intersezione con piazza Marcello d’Olivo e il rapporto con il treno vengono riscritti, operando a diverse scale. Alla grande scala la scelta più significativa è il completamento della pineta lungo il fronte mare con una doppia cucitura: in senso parallelo alla spiaggia e in senso trasversale, dando uno sbocco naturalistico alla passeggiata del treno e al sistema delle piazzette interne.
Il lungomare
Prioritaria è la ridefinizione del lungomare da arteria viabilistica a connessione morbida, basata sulla mobilità lenta. La parte pavimentata è ridotta e la vegetazione aumentata; il bordo a terrapieno interno della passeggiata rialzata viene articolato con vegetazione per favorire anche l’affaccio verso la pineta. La mobilità carraia, limitata ad un’unica corsia, è ridotta al solo accesso agli stalli di sosta e ai mezzi di trasporto pubblici. Si sviluppa su tre fasce di percorrenza: la viabilità, il percorso ciclopedonale e il percorso sopraelevato esistente, di cui si propone una riqualificazione.
Piazza Marcello d’Olivo
Per piazza Marcello d’Olivo si propone un completo cambiamento di segno rispetto all’uniformità attuale: una piazza alberata ombreggiata e una duplice testata verso il mare, da un lato uno spazio che scende fino alla spiaggia, dall’altro un giardino-belvedere, che si alza ed offre una vista panoramica. Il progetto suddivide l'area di Piazza Marcello d'Olivo in tre spazi pubblici: la Piazza alberata, il Palcoscenico del mare, la Duna-belvedere, a cui corrispondono diversi modi di fruire lo spazio pubblico:
La Piazza alberata si pone in antitesi allo stato di fatto, caratterizzato da una superficie asfaltata il cui soleggiamento ne inibisce l’utilizzo diurno estivo, e da indifferenziazione spaziale. Al loro posto una grande superficie alberata, luogo per eccellenza dell’interazione pedonale, dove si può passeggiare, svolgere attività fisica all’aperto, ma che può anche ospitare padiglioni temporanei e chioschi, piccoli spettacoli all’aperto, ecc.: uno spazio pensato per funzionare tutto l’anno. I cambi di pavimentazione e di quota determinano la percezione di entrare in uno spazio destinato prioritariamente ai pedoni: un enorme spazio condiviso, in cui le varie forme di mobilità possono essere gestite diversamente nel tempo. Viene ripresa la pavimentazione di porfido del portico del treno, con una graduazione progressiva del colore, dal rosso grigio fino ad una tinta che si avvicina al colore della sabbia nella parte verso il mare,.
Gli altri due ambiti riconquistano l’affaccio al mare, ora precluso, con uno sdoppiamento: il primo scende lievemente verso la spiaggia e ne disegna l’accesso principale, il secondo si alza e diventa un belvedere:
Il Palcoscenico del mare è uno spazio pubblico evocativo e specificamente marino, la cui principale prerogativa è lo sguardo verso il mare cui si affaccia, favorito dai gradoni sui cui sedersi. Dal basamento fuoriescono nebulizzazioni, con il duplice effetto di refrigerare e di creare uno spettacolo visivo; di notte la pavimentazione fotoluminescente fa apparire un’immagine luminosa, invisibile di giorno. Si tratta di uno spazio percettivo e sensoriale, in tal senso può diventare lo spazio-simbolo di Lignano Pineta.
La Duna belvedere presenta un fronte verso il mare, modellato con un profilo incavato a forma di onda, che forma una lunga seduta ombreggiata verso la spiaggia; il versante opposto, inclinato a scendere verso il centro urbano ospita uno spazio polivalente per attività sportive, ricreative e spettacoli, capace di ospitare il palco che ogni estate viene allestito.
Entrambi si collegano alle testate, ora interrotte, delle due aste parallele alla spiaggia che ospitano la passeggiata rialzata, lungo cui proponiamo degli interventi-tipo, e permettono di salirvi agevolmente, realizzando così una continuità di percorso.
Tutti e tre gli spazi pubblici offrono un modo articolato dello “stare al mare” e permettono di mantenere il contatto visivo con il mare stesso e aumentano le possibilità e la durata della permanenza all’aria aperta.
Verde urbano
La scelta della vegetazione diventa il tramite per collegare il centro urbano al mare. Gli elementi vegetali selezionati vogliono ricreare lo stato da secoli presente in natura: la pineta alle spalle delle dune costiere e la vegetazione di graminacee propria di dune e canneti del litorale. Sono state individuate alcune situazioni spaziali, cui corrispondono specifiche piantumazioni:
Nella piazza alberata e della duna-belvedere si utilizza, in continuità con la pineta adiacente, il Pinus halepensis, nativo della zona mediterranea, alla cui base realizzare dei ‘cuscini’ di Pittosporum tobira nanun.
La pavimentazione in cubetti di porfido posati su sabbia consente il corretto sviluppo degli apparati radicali dei pini che necessitano di ossigeno, evitando così la loro risalita in superficie.
Nelle aree di bioritenzione vegetata è previsto l’utilizzo di graminacee quali Panicum sp e Pennisetum sp, così come nei terrapieni lungo sul percorso sopraelevato, che consente di ottenere un effetto che richiama i canneti del litorale, con i vantaggi di ridotta manutenzione.
Sostenibilità
Depavimentazione con drastico aumento della permeabilità del suolo, rinaturalizzazione attraverso la piantumazione di alberi, arbusti e piante basse tipici della macchia mediterranea, riduzione significativa e rallentamento del transito automobilistico, accanto ad una potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità lenta, sono le principali scelte volte a rendere sostenibile l’intervento, che propone esclusivamente opere sulle superfici, senza collocare nuovi volumi. Si pensa più a togliere, che ad aggiungere, e ad utilizzare pochi materiali, per lo più naturali: legno e pietra naturale per le pavimentazioni, materiali drenanti per la mobilità e le aree gioco, terra battuta e sabbia per le aree alberate.
Sono state individuate lungo tutto il lungomare e ai bordi della piazza delle aree di bioritenzione vegetata, che permettono di costruire un sistema di drenaggio urbano sostenibile (SUDS) e che svolgono anche una funzione paesaggistica, separando traffico veicolare e mobilità lenta, garantendo la continuità della vegetazione in tutto il lungomare e con la pineta, favorendo la biodiversità e migliorando il microclima.