RENOVATION OF A FIFTIES HOUSE
wood | X-lam | renovation | residential | reuse | single home | bricks | stairs | interior design | details | custom furniture
Casale sul Sile (Treviso)
2020-2023
with ing. S. Borsoi (plants and structures)
Il progetto riguarda la porzione centrale di un edificio a cortina di tre abitazioni, risalente agli anni Venti, costruito per gli operai della limitrofa fornace. Collocato in un contesto tipico di edilizia diffusa e ampliato negli anni ’70, il fabbricato si distingue solo per il materiale del nucleo originale: il laterizio lavorato a mano, prodotto dalla fornace che fornì i mattoni per ricostruire il campanile di S.Marco.
Il progetto di ristrutturazione si pone in continuità compositiva e coerenza stilistica con la porzione adiacente ristrutturata nel 2005 da Arbau, portando a vista i mattoni della facciata e ricomponendo l'unitarietà del fabbricato originale.
Il progetto è un esperimento di riuso e ampliamento basato sull’utilizzo di pannelli X- Lam e rappresenta il prototipo di un metodo di trasformazione di un patrimonio edilizio inadeguato, un modo per fare architettura nel costruito.
Il processo si basa su due azioni principali:
1 - svuotamento del volume esistente di strutture orizzontali e tramezze, riportando a vista l’involucro perimetrale e portante in mattoni;
2 - inserimento di pannelli X-Lam, utilizzati per le nuove strutture verticali ed orizzontali, che risultano così “infilate” nella preesistenza.
Questo processo di prefabbricazione leggera ha permesso di adeguare le misure degli spazi interni e di ampliarli in altezza attraverso un’ “iniezione di architettura”.
La costruzione in X-lam ha permesso di disegnare spazi di forma complessa, pensati sia nella loro configurazione interna che in raccordo con le unità limitrofe. L’andamento della copertura a nord è stato modificato per guadagnare l'altezza necessaria a un soppalco, illuminato da un abbaino aperto nella falda sud. La nuova sezione migliora l'illuminazione naturale del primo piano, altrimenti aperto solo verso uno spazio costretto tra edifici limitrofi. In generale gli innesti in legno (copertura, abbaino, bowindows) articolano lo spazio in contrasto con la forma dell’involucro portante in mattoni.
Dall’esterno l’intervento è duplice: sul fronte d’accesso la facciata è ricomposta da un intervento di ricucitura; sul fronte opposto vi è una trasformazione integrale dell’involucro, che dà forma ad un nuovo volume sfaccettato, in cui la facciata inclinata funge anche da copertura dell'edificio. Essa è rivestita in lamiera metallica aggraffata
a protezione dagli agenti atmosferici e dall’irraggiamento solare.
I materiali strutturali utilizzati sono naturali, legno, acciaio e mattoni, combinati attraverso un montaggio in cui ognuno è usato in modo semplice ed unitario, esaltandolo nelle sue proprietà costruttive e materiche: l’acciaio per la possibilità di avere spessori minimi e per realizzare i nodi costruttivi; i pannelli di legno per solai, falde e setti continui, riducendo al minimo i nodi costruttivi, il mattone per i muri portanti di memoria storica. Tutti i materiali strutturali sono lasciati a vista.
La combinazione del legno con i materiali esistenti recuperati risulta suggestiva; il nuovo innestato nel vecchio dà luogo ad una casa che rispecchia il principio di circolarità nel riuso edilizio, senza rinunciare ad uno spazio contemporaneo, energeticamente e tecnicamente efficiente.
Photographer: Orazio Pugliese